Nuovo appuntamento con “Ciò che brilla nel buio e non fa male”, il festival del Teatro sociale “Terreni Fertili 2023” che si svolge a Gualtieri (RE). Domenica 23 luglio, alle ore 21.30, concerto con live visual dei “Mòn Guadalupe”, nel giardino di Villa Malaspina – Guarienti a Gualtieri.
“Il festival del Teatro Sociale di Gualtieri propone spettacoli, concerti e performance elettrizzanti, dentro e fuori dal teatro – afferma Mattea Gialdini, assessora alla Cultura del Comune di Gualtieri -. La performance dei Mòn Guadalupe fa parte della mini rassegna ‘Fuori!’, uno dei ‘sentieri’ che attraversano la programmazione di ‘Terreni Fertili Festival’, realizzati con la collaborazione e il contributo di Pro Loco Gualtieri. Identifica gli spettacoli teatrali e i concerti realizzati all’aperto, in luoghi che vengono scelti appositamente per essere accostati alle performance che li attraversano, con l’idea di provare a innescare fenomeni di risonanza di senso tra luogo ospitante e spettacolo ospitato”.
Il gruppo
I Mòn Guadalupe nascono in un box sotterraneo a Roma nel marzo 2014. Concepita inizialmente come progetto indie-folk, la band comincia presto a muoversi alla ricerca di nuove sonorità. Attraverso i diversi mondi musicali da cui provengono, i cinque componenti della band trovano il loro equilibrio dando libero sfogo a valvole, synth, effetti analogici e ritmiche incalzanti, alle quali continuano a contrapporre linee vocali malinconiche e intimiste di matrice folk, creando un patchwork variopinto di suggestioni e armonie. Il loro è un sound tipicamente internazionale, frutto di una caleidoscopica ricerca che lascia intravedere echi dei loro ascolti: dagli Alt-J a Bon Iver, da Louis Armstrong ai Sigur Rós, dai Nirvana ai The XX, dai Beatles ai Radiohead, passando attraverso tanti altri.
Nel 2017 rilasciano il loro primo disco “Zama” ed iniziano un tour di oltre 70 concerti in italia e all’estero. Nel 2019 rilasciano il loro secondo lavoro in studio “Guadalupe”. I Mòn sono attualmente concentrati sulla scrittura del loro prossimo disco.
I componenti
Voce: Carlotta Deiana
Voce, synth, chitarra: Rocco Zilli
Chitarra: Michele Mariola
Basso: Stefano Veloci
Batteria: Dimitri Nicastri
Informazioni: Instagram @monbandofficial
Informazioni importanti
Il pubblico per questo appuntamento è invitato a sedersi a terra. Può essere utile portare un telo da casa. In caso di maltempo l’evento potrebbe essere trasferito in teatro e verrà data priorità di accesso a coloro che avranno effettuato la prenotazione online, sino ad esaurimento posti.
Evento con ingresso a offerta libera. La prenotazione è consigliata: https://www.teatrosocialegualtieri.it/prenotazioni/
Per informazioni sul festival https://www.teatrosocialegualtieri.it/terreni-fertili-festival-2023/
La location: villa Malaspina
La storia della Villa non è completamente conosciuta. Nel luogo in cui sorge sono stati trovati reperti romani. Di proprietà della Contessa Matilde di Canossa fino al 1080, passò molte volte di mano.
A lungo la costruzione fu adibita a castello fortezza. Nel 1402 ospitava il Vescovo di Parma che le diede il nome di La Palazzina (da cui il nome “Azienda Agricola La Palazzina“). Nel 1450 passa sotto la proprietà della Famiglia Torello attraverso il matrimonio di Marsiglio Torello con Paola, figlia di Francesco secco d’Aragona e Caterina di Gonzaga, precedente proprietaria. Rimase dei Torello fino al 1841 quando, con il matrimonio tra la figlia dell’ultimo dei Torello ed il Marchese Francesco Malaspina, giunse alla famiglia di questi. Nel 1764 Guido Torello ne commissionò la ristrutturazione, attribuita all’architetto Domenico Marchelli, che la trasformò secondo i canoni del neoclassico e la portò all’attuale forma.
Agli inizi del ‘900, sempre per linea femminile, con il matrimonio tra la nipote di Francesco Malaspina e Marco Guarienti (nonno dell’attuale Conte), la proprietà fu ereditata dalla famiglia Guarienti che tuttora la tengono perfettamente curata e che hanno riportato all’antico splendore il parco, compromesso dall’ultima guerra.
Esterna alla villa una cappella, voluta nel 1682 da Adriano Torello. Di grande pregio, ricca di eleganti stucchi e rivestita di un raffinato intonaco marmorino è impreziosita dalla pala d’altare, opera di Alfonso Chierici, raffigurante “Madonna col bambino tra San Francesco e il Beato Torello” opera magistrale emblema del Purismo.
Nel primo dopoguerra, Villa Malaspina fu anche testimone del genio di Antonio Ligabue. Nella dépendance visse a lungo e creò molte delle sue tormentate opere naif.
Il parco
Considerato il più raffinato traguardo dell’architetto Pietro Marchelli nella creazione di un giardino all’inglese, il parco si distingue per quegli elementi come il laghetto, la grotta, la montagnola, tipici della concezione romantica, che voleva un giardino, seppur minuziosamente progettato, con forti elementi naturalistici.
Marchelli decise di mantenere anche alcune parti del precedente impianto all’italiana come le statue, poste a semicerchio, la scalinata a doppia rampa, con grotta.